Alzati e cammina! Oggi la sfida di istituzioni locali e internazionali è combattere la sedentarietà, uno dei mali della società contemporanea – prima del Covid-19 si parlava di vera e propria “pandemia”. Bisogna costruire una cultura del movimento, rieducare intere popolazioni all’attività fisica per cui il nostro corpo è stato creato, ma che la tecnologia e il benessere hanno reso inutile.
Fino a pochi decenni fa, la sedentarietà non era certo un problema: fra chi lavorava nei campi, chi possedeva solo una bicicletta e le partite di pallone come passatempo, il movimento era una necessità. Oggi è diventato superfluo, almeno all’apparenza, per l’esistenza: non ci serve quotidianamente per sopravvivere e l’inattività fisica causa 5 milioni di morti ogni anno, contro i 6 milioni del fumo di sigaretta (dati OMS).
La pandemia, quella da Coronavirus, ce lo ha dimostrato: essere costretti alla totale inattività non ci fa affatto bene, né al fisico né alla mente. I mesi di lockdown ci sono sembrati un’orribile distopia, ma oggi che cosa ci hanno insegnato? «Muoversi è come dire mangiare, è fondamentale per la sopravvivenza. Ma “movimento” è un concetto ampio e non specifico, significa fare le scale, andare in bici oppure scalare una montagna. Non basta farlo in senso generico». Spiega uno dei consulenti professionali del Metodo Figurella. «Come per il cibo, bisogna chiedersi di cosa ho bisogno, cosa devo mangiare, cosa mi fa bene, cosa no, in che cosa non devo eccedere. Il movimento è uguale, un’alimentazione sana, bilanciata e personalizzata equivale all’esercizio fisico: un tipo di attività fisica non generica, ma pianificata e strutturata, con un obiettivo».
Se per combattere la sedentarietà, piaga sociale dilagante, il primo messaggio emergenziale lanciato alla popolazione è stato muoversi, per la propria salute serve fare un passo in più. «Il primo passo è portare la gente ad alzarsi dal divano, a fare fatica, a fare scelte meno comode ma più salutari. L’attività fisica fa bene, ma dopo. Durante è normale che non sia così divertente, sia faticosa e persino spiacevole. Il risultato si vede nel tempo, ecco perché è fondamentale continuare». Ma per continuare bisogna prima di tutto cominciare, ed è un cambiamento, seppur piccolo, per molti rivoluzionario del proprio Stile di Vita.
Abituarsi al movimento fin dalla scuola primaria
Oggi non è l’informazione che manca ma l’abitudine, e fra i programmi di incentivo al movimento, con il prossimo anno scolastico l’insegnante di educazione fisica verrà introdotto anche nella scuola primaria. Ci sarà quindi, come per le scuole superiori, un docente di ruolo, laureato in scienze motorie, che insegnerà con un programma vero e proprio una materia fondamentale necessaria in questo percorso culturale. Non si tratta di insegnare uno sport ai bambini, si tratta di sviluppare le loro capacità di coordinazione, di manualità, e stimolare processi cognitivi a livello neuropscicologico.
«Oggi nei Paesi più all’avanguardia si ritorna all’utilizzo della manualità per sviluppare abilità e processi mentali, perché è così che si creano delle connessioni neurologiche a livello cerebrale. I bambini conoscono il mondo anche attraverso il proprio rapporto con lo spazio, il tempo, gli altri, imparano toccando, esplorando, muovendosi. Non solo sui libri». E se il movimento sviluppa l’intelligenza nell’età infantile, è anche sinonimo di capacità di vivere nell’età adulta. «La mancanza di movimento determina la perdita di tono e di memoria muscolare, segni del decadimento fisico e psichico degli anziani. La mancanza di movimento riduce il rapporto con il mondo e gli altri, muta la capacità di vita. Il movimento è un fattore sociale, non solo individuale».
Investire nel movimento costante e di qualità
Come in ogni periodo storico, anche in questo l’attività fisica vive di mode e di tendenze. Dopo anni dominati dai pesi e dalle attrezzature da palestra, si torna alle attività a corpo libero come lo yoga o il pilates. «Se prima c’era la televisione, oggi ci sono gli Influencer che promuovono questo o quel tipo di esercizio. Ma una corretta attività fisica è una vera e propria medicina, e come le medicine non si può prescrivere la stessa a tutti per tutte le patologie, magari per auto-prescrizione».
Ogni persona, in ogni sua fase della vita, stagione, stato di allenamento, ha bisogno di un programma studiato ad hoc, prosegue l’esperto. «Oggi si parla tanto di esercizio funzionale, che non è altro che un movimento fisico fatto bene, che è appunto funzionale ad un obiettivo. E per raggiungere gli obiettivi ci sono diversi strumenti che possono essere utili per potenziare il risultato, come i pesi ad esempio». È tutta questione di qualità, non solo di quantità, proprio come per il cibo: può farci male, farci ingrassare o può essere la base per una dieta sana. Ma bisogna investire in un prodotto di ottima qualità, artigianale, a km zero, stagionale, adatto alle nostre esigenze nutrizionali e al nostro Stile di Vita.
L’attività fisica è la stessa cosa, può essere benefica e utile così come rischiosa e avere controindicazioni. Ma se fatta in modo corretto per ognuno e in modo costante aumenta l’efficienza fisica, migliora la capacità aerobica, il tono e il trofismo muscolare, l’equilibrio, la risposta immunitaria, le capacità metaboliche, l’umore… Migliora lo stato di forma fisica, e ci fa “essere in forma”, un risultato che va ben oltre il mero aspetto estetico e significa qualità della vita e salute.
In che modo però si può sapere se si sta facendo movimento fisico in maniera corretta? E com’è possibile mantenere la costanza nella frenesia della vita quotidiana? La risposta è univoca: Figurella! Le nostre Assistenti specializzate hanno a cuore la salute di ogni Donna, per questo sin dal primo giorno studiano un programma di movimento all’interno del Lettino Termoattivo modellato sulle esigenze e sul corpo di ciascuna di Voi. Vi aiuteranno inoltre a organizzare le sedute settimana dopo settimana, per non perdere la costanza e fare largo alla Salute anche in una vita ricca di impegni!